TREPONTI, 15 luglio -
Parliamo oggi dei Blues, la potenziale prima squadra di Treponti,
guidata dal vulcanico Angelo Fantazamparini, un personaggio tutto
grinta e muscoli, che promette battaglia per la prossima stagione. E
tanta ne ha già data quest'anno, guidando i suoi Blues al galoppo
lungo la classifica del Campionato, su e giù tra podio e zona
Pentacup, per poi chiudere con rimpianto ad un soffio dalla gloria.
Sinteticamente è questa la stagione dei blu di via Mantova, a lungo
in lizza per la zona Pentacup, il crollo finale ha compromesso
tutto. Peccato.
Come detto la squadra
di Angelo era una buona compagine, una rosa non particolarmente
ampia, ma ben assortita di glorie, promesse, scommesse e qualche
bidone, è il caso di dirlo. All'asta i Blues si erano accaparrati il
miglior portiere al mondo, tale Nelson Dida, con al seguito
Christian Abbiati. Insomma, un bel punto di partenza, non c'è che
dire. Ma non contenti, il reparto arretrato presentava due colonne
come Thuram e Alessandro Nesta, con in appoggio niente poco di meno
che Natali. Dietro al tridente di difesa a supporto onesti pedatori
come Maltagliati, Bellini, Mignani e Rivalta. Gente sempre pronta
quando serve. A centrocampo un altro mix di sostanza, qualità e
speranza. Primo su tutti Pizarro, il faro blu; ad illuminare la zona
mediana del campo, altre due splendide lampadine, Pinardi e Ledesma,
pedatori coi fiocchi. Di contorno, come delle buone patatine, De
Rossi, Nervo, Damiano Zenoni e Obodo. Insomma, un signor
centrocampo. Infine l'attacco, la zona del campo dove il lavoro
operaio degli altri reparti viene concretizzato. Vieri e Pippo
Inzaghi sono le due punte diamante su cui Angelo investe le
speranze, con il supporto di Cipriani, Saudati e Tiribocchi. Sia
Inzaghi che Vieri non godono di ottima forma al momento
dell'acquisto, il timore è che sia un buco nell'acqua. E purtroppo è
così.
I Blues si dimostrano
squadra solida e tenace, dura da affrontare, una mina vagante, ma il
loro punto debole è proprio l'attacco, orfano di Pippo e del Bobo
migliore, gli uomini di Angelo faticano a sfondare le difese
avversarie. La nuova verve del presidente trepontino consentono però
ai blu di rimediare in parte a questo gap con l'acquisto in corsa di
Montella, incredibilmente rinato in questa stagione. I gol del
campano e quelli, pochi ma preziosi, di Tiribocchi e Cipriani
consentono ai Blues di tenere un'andatura buona, tale da
permettergli di chiudere al 5° posto, ad un punto dal podio,
occupato dai Blackburn e Miei Prodi. Insomma, l'inizio era
promettente. Il problema era mantenere questo ritmo con un unico
attaccante prolifico, la latitanza di Vieri e il perenne infortunato
Inzaghi non lasciavano molta strada, bisogna sperare che Vincenzino
continuasse così. E in un certo senso non ha mollato il ragazzo,
infatti, anche il secondo round finisce coi Blues ad un punto dal
podio virtuale (il podio del round). Quelli di Treponti fanno sul
serio, se continuano così, terzo quarto posto sicuro... Purtroppo
per loro, la macchina si inceppa, gradualmente, ma si inceppa.
Montella perde la vena e cade in uno stato di catalessi, la fortuna
vuole che Vieri si risvegli, ma non abbastanza, non è il solito Bobo,
è più simile ad un Marazzina. Pizarro illumina ma non abbaglia,
Nesta e Thuram reggono, ma non sovrastano. I Blues non crollano, ma
cedono terreno, chiudono con tre punti in meno rispetto alla media.
Il vento comincia a girare, inesorabile invece è il crollo finale,
nella Volata Finale che vale una stagione, i Blues raccolgono 1
punto in 5 gare, come il Benfico. Devastante. Un disastro per Angelo
e i suoi che si vedono sfilare come una macchina senza benzina da
tutti gli altri concorrenti. Passa la Dinamo, passa Fight Club, i
blu chiudono all'8° posto, ad un soffio dalla gloria, nel mare dei
rimpianti.
Delusione? Beh, vista
tutta la stagione vissuta da protagonisti, i Blues si aspettavano
qualcosa di più dalla sorte, invece il fato si è ripreso tutto alla
fine. Se guardiamo la classifica per punti effettivi, i Blues sono
addirittura 9°. Magra consolazione avere virtualmente guadagnato una
posizione, a Treponti ci credevano davvero.
Ci credevano si,
specialmente nel Sei Nazioni, dove l'accoppiata, solo in termini di
giocatori, Angy-Gabri ha fatto faville, centrando addirittura la
finale. Un'occasione anche questa per i Blues di realizzare un
sogno. Senza strafare, Treponti ha trotterellato, cogliendo le
vittorie giuste al momento giusto. Poi sul più bello la fregatura,
Angy ignora l'assenza del fantasma in questa competizione e manda in
campo un emmenthal. Inspiegabilmente per altro riesce a conquistarsi
la bella, per il rotto della cuffia. Purtroppo però anche nella
bella gli uomini di Treponti non riescono a tirare fuori niente di
buono. Finisce male, sfuma il sogno, ancora una volta ad un soffio
dalla gloria.
Chi ha convinto:
Dida, un portiere con la P maiuscola. Thuram, Pizarro, Ledesma,
Pinardi e Zenoni. Non stratosferici, ma certamente convincenti,
sicuramente utili e costruttivi. Cipriani, Montella e Tiribocchi, se
consideriamo la prima metà campionato.
Chi ha deluso:
Nesta, non ha mai impressionato, e lui ci aveva abituato a questo.
Natali, specie nella prima parte, ha sofferto. Obodo, De Rossi e
Nervo, sempre in bilico tra il posto da titolare e la panca, buoni
quando c'erano, ma mai certezze. Vieri, irriconoscibile. Pippo
Inzaghi, mai sceso in campo. Cipriani, Montella e Tiribocchi se
consideriamo la seconda parte della stagione, letteralmente
scomparsi, altro che fantasmi.
In conclusione,
a Treponti c'è voglia di rifarsi, l'8° posto per com'è andata
brucia, lascia l'amaro in bocca e la voglia di rivincità è forte. Ne
vedremo delle belle da settembre con quella sagoma di Angelo Fantazamparini.